Quando creare un regalo o un accessorio personalizzato diventa una necessità: il bisogno di dare vita a qualcosa che parli
- Francesca Bottiglia

- 6 ago
- Tempo di lettura: 2 min

Questa volta l'articolo non parla di qualche regalo personalizzato, lavorazione o accessorio in particolare; ho deciso di buttarmi e farvi conoscere un po' FraRicciolidiCarta, la Francesca che si trasforma quando realizza lavorazioni, personalizzazioni, idee concrete...
Proprio per questo, sarei davvero felice di avere un feedback su cosa leggerai, per creare una sorta di filo, un legame che possa fare in modo che io arrivi a te e tu a me.

Ho un problema. Uno serio. Non riesco a stare ferma. È come se dentro di me ci fosse un motore sempre acceso, che macina idee, immagini, progetti, visioni. È una dipendenza. Un bisogno viscerale di creare, ideare, sperimentare. Quando tutto si ferma fuori, la mia testa accelera. E non è sempre facile starle dietro.
C’è chi dice che i creativi siano un po’ folli. Fuori dal coro con il mondo che li circonda. Forse è vero. Ma se essere folli significa cercare un senso più profondo, un significato oltre la superficie, allora ben venga la follia.
Perché creare, per me, non è solo un atto estetico. Non mi basta che qualcosa sia “bello/a”. Anzi, mi dà quasi fastidio la bellezza fine a sé stessa, quella vuota, senza anima, senza messaggio. Oggi si vive in un’epoca in cui si guarda (troppo) l’aspetto esteriore delle cose. Tutto deve essere patinato, perfetto, instagrammabile (che poi con l'algoritmo di Instagram che cambia sempre non ci si capisce neanche niente). Ma cosa c’è dietro? Cosa dice? Che storia racconta?
Io ho bisogno che ciò che creo parli. Che comunichi qualcosa. Che abbia un’identità, una voce, un messaggio. Voglio dare vita a qualcosa che resti, che lasci una traccia. Che non dica solo “sono bello”, ma che racconti un’emozione, una lezione, una storia vissuta.
Per me, creare è anche un modo per staccare dalla realtà.

Una realtà che a volte sento difficile, complicata da tradurre, incomprensibile il più delle volte, faticosa. La creatività diventa rifugio, terapia, ribellione. È il mio modo di restare viva e presente, anche quando tutto intorno sembra privo di senso. Nella vita di tutti i giorni abbiamo dei limiti da rispettare, quei limiti che ti fanno smettere di sognare, di immaginare l'impossibile, come quando si è bambini e tutto sembra sorprendente, incredibile, credi in cose fantastiche perché da piccoli certi limiti non ce li imponiamo...con la creatività si torna un po' bambini, ti senti quasi di restare sospesa a 10cm dal terreno, come se stessi per sfidare ogni forza e legge.

E forse non sono sola. Forse là fuori ci sono altri “dipendenti dalla creazione”. Altri cervelli che non sanno stare fermi. Altre mani che hanno bisogno di trasformare pensieri in materia. A loro e forse anche a te, che ti stai imponendo limiti ma sei tentata a buttarti in un progetto tutto tuo, voglio dire: non smettete. Non lasciatevi convincere che è solo un hobby, una follia passeggera. La vostra voce creativa ha valore. La vostra visione ha potere.
Perché dare vita a qualcosa che parla, che comunica davvero… beh, quella è la forma più pura e necessaria di bellezza.
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Il mio sogno più grande ? Vedere @fraricciolidicarta in tutta Italia !!! Perché il tuo lavoro lo fai con il cuore con la passione quindi non mollare mai !!❤️